giovedì 20 marzo 2008

Tibet e Dalai Lama





« Le creature che abitano questa terra - siano essi animali o esseri umani - sono qui per contribuire, ciascuno nel suo modo particolare, alla bellezza e alla prosperità del mondo. »
(Tenzin Gyatso) 14° Dalai Lama









Il 10 dicembre 1989 venne conferito a Tenzin Gyatso il Premio Nobel per la pace. In un comunicato il Comitato annunciò le motivazioni:

« Il Comitato norvegese per il Nobel ha deciso di attribuire il Nobel per la pace per il 1989 al 14° Dalai Lama, Tenzin Gyatso, leader politico e religioso del popolo tibetano. Il Comitato desidera sottolineare il fatto che il Dalai Lama nella sua lotta per la liberazione del Tibet ha sempre e coerentemente rifiutato l'uso della violenza, preferendo ricercare soluzioni pacifiche basate sulla tolleranza ed il rispetto reciproco, per preservare il retaggio storico e culturale del Suo popolo. Il Dalai Lama ha sviluppato la propria filosofia di pace a partire da un reverente rispetto per tutto ciò che è vivo, basandosi sul concetto della responsabilità universale che unisce tutta l'umanità al pari della natura. Il Comitato ritiene che Sua Santità abbia avanzato proposte costruttive e lungimiranti per la soluzione dei conflitti internazionali, e per affrontare il problema dei diritti umani e le questioni ambientali globali. »
Il Dalai Lama, alla cerimonia di consegna del prestigioso riconoscimento, dichiarò:

« Mi considero solo un semplice monaco buddhista. Niente di più, niente di meno. Quello che è importante non sono io ma il popolo tibetano. Questo premio rappresenta un incoraggiamento per i sei milioni di abitanti del Tibet che da oltre quarant'anni stanno vivendo il più doloroso periodo della propria storia. Nonostante ciò la determinazione della gente, il suo legame con i valori spirituali e la pratica della non violenza rimangono inalterati. Il premio Nobel è un riconoscimento alla fede e alla perseveranza del popolo tibetano. »




[Kundun (1998), di Martin Scorsese]
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